Overview

  • Titolo originale: ユリイカ (Yurîka)
  • Titolo alternativo: Eureka
  • Anno: 2000
  • Genere: drama
  • Regista: Shinji Aoyama
  • Cast: Kôji Yakusho, Aoi Miyazaki, Masaru Miyazaki, Yoichiro Saito, Sayuri Kokusho, Ken Mitsuishi, Gô Rijû, Yutaka Matsushige, Sansei Shiomi, Kimie Shingyoji, Eihi Shiina
  • Paese di produzione: Giappone, Francia
  • Set: Giappone
  • Lingua: Giapponese
  • Sottotitoli: AsianWorld
  • Durata: 217 min
  • Link: IMDb

Trama

Una tranquilla giornata può trasformarsi in un incubo, un viaggio in autobus può trasformarsi in una terribile prima di un teatro sanguinoso. Per il conducente Makoto Sawai (interpretato da Kôji Yakusho) e i fratelli Kozue e Naoki Tamura (interpretati rispettivamente da Aoi Miyazaki e Masaru Miyazaki) è l'inizio di un incubo, un viaggio lungo una vita; una rapida discesa negli abissi del rimorso, della paura, della pazzia, dell'odio, accompagnati solo da una flebile speranza legata alla vicinanza e alla condivisione dei propri sentimenti. Tutto ha inizio su un autobus maledetto, lo stesso mezzo che li riporterà lentamente in vita.

Trailer


Recensione

Sono molteplici gli aspetti di questo film che possono spaventare, la lunghezza che supera le tre ore e mezza, il bianco e nero - filtro seppia - della pellicola, la lentezza complessiva; un riassunto del film avrebbe probabilmente ottenuto un risultato simile, ma ci troviamo al cospetto del regista Shinji Aoyama, lo stesso che cinque anni più tardi ha diretto Eri Eri lema sabakutani, film dove viene ripresa l'indifferenza del regista verso le critiche riguardanti regia e contenuti. Probabilmente Eureka è stato concepito in questo modo, ogni immagine, ogni scena è uscita dalla mente del regista così come la si vede, senza ripensamenti legati ad ipotetiche critiche oggettive.
Superato l'iniziale scompenso visivo, si può iniziare ad apprezzare ogni singola briciola, dalla minuziosa descrizione dei protagonisti - carattere e stati d'animo - alle situazioni che Kozue, Naoki e Makoto vivono. Il regista e sceneggiatore ha scelto un viaggio come mezzo con il quale i protagonisti cercano di ritrovare se stessi; è allo stesso tempo un modo per abbandonare i ricordi lasciandoli scivolare lungo la strada e un modo per affrontare il trauma. Per Makoto il viaggio si trasforma in una sorta di riscatto, una conferma che il Makoto conducente è ancora vivo - è lui che aiuta entrambi i ragazzi. Premuroso il suo rapporto con la giovane Kozue, spettatrice degli eventi fino al momento in cui l'acqua dell'oceano ne pulirà le ferite, onesto e esemplare con Naoki il quale vive forse il trauma peggiore.

Tematiche

(Attenzione, questa sezione contiene spoiler)
Nel film i protagonisti vivono un trauma tipico - assistono alla realtà della morte - perdono le loro sicurezze, perdono la loro individualità. Makoto si ritiene personalmente responsabile, si addossa le colpe entrando in una depressione che lo porta via via ad abbandonare ogni cosa, un tipico comportamento sbagliato legato ai falsi ricordi - indotti dal trauma - che mascherano la realtà dei fatti. Per i due ragazzi le cose sono più complesse, non solo assistono in una fase delicata della loro vita - sono giovani e orfani - alla morte, ma ne sono oltre che partecipi anche superstiti. Kozue si chiude in se stessa e smette di comunicare, vede nell'isolamento una difesa, un tipico fenomeno di dissociazione transitoria. Per Naoki il trauma si risolve invece in una dissociazione cronica; vede allo stesso tempo la morte come un male e come una cura.
Il film si sofferma, oltre che sul trauma, anche sull'attaccamento reciproco tra i protagonisti. Questo attaccamento, inizialmente forzato dalle situazioni - Makoto non ha un posto dove vivere - diviene via via più forte tanto da risultare alla fine una copia perfetta dell'attaccamento familiare.

Considerazioni finali

Il mio consiglio è di guardare questo film in assoluta tranquillità, senza spezzarlo, il rischio infatti è quello di ricavarne solo qualche ora persa. Certe situazioni, come ho rimarcato nella recensione, potrebbero risultare noiose, lunghe e pesanti ma sono fondamentali per ottenere il risultato finale: un film drammatico nel vero senso del termine. Un ulteriore consiglio è di visionare prima qualche altro titolo del regista, come il più recente Sad Vacation o il già citato Eri Eri lema sabakutani.

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